domenica 22 aprile 2012

VIGNAIOLO O WINE-MAKER???


Ho sempre pensato che ci fosse una sottile differenza tra "Wine-Maker e Vignaiolo"; letteralmente significano la stessa cosa, ma a me piace pensare che questi termini indichino due figure leggermente differenti tra loro.
Quando parli con un produttore capisci quale sia la sua filosofia, lo scopo del suo operato, il Wine-Maker punta tutto sul lucro, è un uomo nel "business", non che l' altro lavori per la gloria, ma nella mentalità di un vignaiolo il guadagno è un fattore secondario, di puro sostentamento.
Il vignaiolo non punta solamente al sostentamento della vigna per l' annata da produrre, ma guarda al futuro, guarda la vigna e visiona nella sua mente il prodotto che sarà...
Nel mio immaginario il vignaiolo è colui che non solo è il proprietario, ma lavora anche le sue terre, le sue vigne, le lavora realmente e materialmente, cerca di non adoperare prodotti di sintesi, che gli faciliterebbero il lavoro, ma allo stesso tempo impoverirebbero la terra di tutte quelle sostanze naturali che dovrebbe avere, e quindi un prodotto necessita un altro prodotto, che necessita un altro ancora e così via.
le mani di un vignaiolo... che esprimono le stagioni passate
Nel mio lavoro spesso sono a contatto con produttori di ogni genere e le differenze tra loro si notano dalle argomentazioni che affrontano, di come le affrontano; per molti, il fulcro del discorso è uno solo, il lucro, invece parlando con altri addirittura questo tasto non viene quasi neanche toccato, affronti aspetti differenti del vino: parli degli interventi in vigna, in cantina, della scelta del tappo, di un particolare sovescio o di una dinamizzazione o ancora della filosofia del vino in questione, del perchè quel vino è nato così, del perchè la scelta di quell' invecchiamento o di quel particolare blend di uve, o del perchè la scelta ricade su di un particolare vtigno vinificato in purezza, magari autoctono, magari anche meno conosciuto e modaiolo, particolare che ristringe nettamente il suo appel con la stragrande maggioranza del pubblico e si dimentichi proprio del prezzo. Importante aspetto anche per loro, questi personaggi hanno bisogno di guadagnare tanto come gli altri, ("non vogliamo darglielo anche a loro uno stipendiuccio?" dico io),  ma non sentono questa necessità con tanta morbosità, o per lo meno non vedono questo aspetto come fine, ma come mezzo per arrivare ad un fine più grande che è la ricchezza d' animo; loro il vino lo sentono dentro, le loro vigne sono parte integrante della famiglia ed i vini che producono anche; quando parlo con loro non guardo l'aspetto esteriore, ma cerco di carpire ciò che hanno da insegnare, perchè questi personaggi hanno sempre qualcosa da insegnare, gli guardo le mani, che sono sempre rudi, nerbose e rovinate dal duro lavoro della terra, delle mani che parlano da sole, che esprimono le stagioni passate, e sento le storie che hanno da raccontare e gli aneddoti che hanno vissuto.


Alla fine voglio concludere ponendo una domanda: 
"IL VINO CE L' HAI NEL PORTAFOGLI O CE L' HAI NELL' ANIMA???"


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